Tante flag e poco agonismo, parecchi punti ma non eccessiva qualità, con impercettibili differenze tra una New York e l’altra. Impari, almeno, la voglia di fare risultato, con i Jets (gli ospitanti) preferibili di gran lunga, forse perchè ancora in colpa per aver fatto sbloccare Miami domenica scorsa quanto a vittorie ottenute in stagione. Stavolta, comunque, la squadra di Gase, che parte spedita anche meglio rispetto all’Hard Rock Stadium, non si abbandona allo sconforto quando i Giants quasi pareggiano il doppio conto-touchdown presentato al tavolo da Darnold (oggi molto bene: 19 giochi finiti su 30 e 230 yards passate) e Crowder, con partecipazioni estemporanee di Thomas, Bell e Herndon. Quasi, perché Slayton fa doppietta di ricezione secca, presa e corsa dentro a chiusura di un’azione da 23 yards con Jones: Rosas realizza regolarmente il primo extrapoint, Dixon gli toglie il secondo alzando palla e lanciando incompleta su Smith la conversione del 15-14. Shurmur non gradisce e chiama allora un 4th e 1 fermato sulle proprie 39 da Adams (Ficken manca il field-goal dalle 54) che, a inizio terzo quarto, ne ha anche per Jones, aggredito e scippato del pallone con fuga in touchdown dalle 25, assai meno della metà della strada che Tate, neanche tre minuti dopo, si sobbarca dalla sua metacampo fino alla fine del terreno avversario agguantando un corto di Jones e scappando via. Regge pochissimo anche questo vantaggio minimo dei Jets: Tomlinson sacka Darnold e ancora Tate incrocia alla perfezione l’invito al taglio di Jones, che converte con traiettoria a scendere da Fowler il 27-21 Giants. E’ qui che Darnold torna a incidere: corsa da 24 yards con field-goal di Ficken, lungo da Crowder con successive Pass Interference contro Baker e run breve di Bell in touchdown, mentre Shepherd sacka Jones e Thomas esplode di catch and run fin sulle 22 opposte favorendo un altro calcio a segno del suo kicker (34-27 Jets).
Fabrizio Mancini Le lunghe notti della NFL
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