Houston gioca per non far correre Jackson, come tutte le squadre del resto che hanno in questa stagione la sventura fuori-Division di affrontare i Ravens. Ma la stessa idea ce l’ha – e gli funziona molto meglio – coach Harbaugh: sack-fumble Judon-Ferguson a Watson con palo di Tucker al field-goal. Andrà meglio la prossima volta, addirittura di lusso se gli arbitri risparmiano una flag (anche rivista) piuttosto chiara allo stesso Judon, che sposta Hopkins su un lunghissimo da 4th e 2. Prossima volta è, però, espressione da non prendere alla lettera: quando Tucker infatti tornerà per un secondo tentativo al calcio, Koch e Andrews cercheranno – senza esito – di chiudere il down alla mano. 0 a 0 dopo un quarto: anche a occasioni mancate (Ravens) e recriminazioni (Texans) siamo più o meno pari, per la soddisfazione di Houston, che sta rispettando il piano-partita, e l’assoluta tranquillità con cui Jackson prende atto (e pure un sack da Scarlett, in verità), lancia due touchdown identici in 7 minuti a Ricard e Andrews e, dopo un field-goal mancato da Fairbairn e l’intervallo, scioglie Ingram di screen-pass per la run del 21-0 dalle 26. Watson, con cento Ravens a ballargli intorno e Judon a sackarlo ancora, va in confusione, passa corto un intercetto a Bynes - doppio field-goal sanzionatorio di Tucker, 27-0 – e impreciso un 4th down al fido Hopkins. Andrews e Ingram non tirano il fiato (catch and run da 51 yards del primo, ricezione con sterzata maligna e fuga in endzone del secondo: 34-0 Baltimore), qualcun altro Raven sì: a risultato ancora in forse, altrimenti, quando mai Hyde avrebbe potuto scapparsene intonso per 41 yards (7-34) contro certi difensori? Eppure c’è chi lo batte: Gus Edwards con 63 e il 41-7 di chiusura). Quanto a sack, ce n’è anche per McCarron, sostituto di Watson, steso sull’erba da Bowser.
Fabrizio Mancini
Le lunghe notti della NFL
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