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Fabrizio Mancini

Green Bay, rimonta anti-Saints a Detroit

Aggiornamento: 21 mag 2021

Mentre New Orleans, a Charlotte, visitava il parco-giochi del Bank of America Stadium, Green Bay vomitava sangue a Detroit per non farsi passare in graduatoria post-season dai Saints. Lions accesi come mai quest'anno, ad eccezione proprio della partita di andata, e perciò evidentemente poco digeribili dai Packers, alle dipendenze fisiche di Scarbrough e Ty Johnson e a quelle tattiche di coach Patricia, che disegna un trick-play con Amedola a lanciare e, sulle 5, Blough - il quarterback - a ricevere il 7-0 e, dopo il sack di Harris a Rodgers, tornare alle proprie mansioni infervorato da deliri di onnipotenza traducibili in un lunghissimo a Golladay e nella corsa breve del 3rd e goal da cui il 4th del 14-0 corso da Kerryon Johnson. Rodgers stimola Graham e Adams, Aaron Jones non risponde allo stesso modo sul 3rd e 4 conclusivo: Crosby nei pali al calcio. Ne riceve uno in dote (da una run di Ty Johnson) anche Detroit, Prater non lo manca: all'alba del terzo quarto, invece, in un drive somigliante a questo (Rodgers incompleto sull'ultimo 3rd down destinazione Ervin), Green Bay fallisce al piede una nuova risalita a -11 (Crosby fuori dalle 51), ma non manda giù con lo scoramento che sarebbe stato prevedibile un eccellente punt di Martin riavvicinato dalle 5 a metacampo da Lazard e Lewis, trascinato sulle 31 dei Lions da Kumerow e Graham e catapultato 'a calata' in endzone da Rodgers per la ricezione di Adams. Ultimo quarto all'assalto per i Packers, ma Detroit ne ha ancora per portare Rodgers e Adams fino ad un 3rd e 6 e arrivare con Walker a prendere, senza trattenere, prima di Graham l'assistenza del sorpasso dalle 21. Solo -4 per Green Bay (Crosby a bersaglio dalle 40 e 17-13 Lions), gelidamente ferrea però nella reazione ad una pass interference di Alexander e a una infrazione di zona neutra di Preston Smith. Detroit, per capirci, avanti solo per penalità altrui: ce n'è sì per il field-goal dalle 56, ma anche per il sack e  l'intercetto in meno di un minuto di Martinez a Blough, ormai in fortissimo debito di adrenalina, con allegata la violenza non necessaria da -15 yards di Amendola sul ritorno. Vero pure che Rodgers, poco più in là, incontra un 4th e 1 che supera assieme al fedele Adams, ma il 3rd e 10 sostanziato dalla presa alta di Lazard con atterraggio in touchdown (20-20) è una prodezza di quelle ardite. Che, in quanto tali, non sempre possono riuscire: 3rd e 20 Packers e altro missile di Rodgers intercettato da Oruwariye, ma Lions offensivamente innocui da troppo tempo per non assicurare agli avversari un nuovo tentativo che, dalle 17, a 80 secondi dal termine e il subitaneo bonus di un'altra violenza non necessaria (Tavon Wilson), Aaron Jones trasporta dentro le 15 di Detroit. Crosby, a 3 secondi dal termine, angola parecchio, ma lo mette preciso, il field-goal da 33 yards del 23-20 Packers. Il cui primo posto di NFC Division dipende ora da Seattle-San Francisco.

Fabrizio Mancini Le lunghe notti della NFL



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