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Fabrizio Mancini

Eagles, pochi big ma tanto carattere: e domenica dentro o fuori per i playoff

Eagles-Cowboys: domenica prossima chi vince va ai playoff. Eppure i Redskins vogliono per forza risparmiarci il piacere tensivo di una partita del genere. E lo vogliono risparmiare in primis a Philadelphia, che - ormai assuefatta a giocare senza i suoi migliori elementi, fatti fuori da una sciagura-infortuni davvero malefica - deve alzare la propria personalità di squadra a livelli massimi per battere una Washington che non ne avrebbe interesse, ma alla morte ci sta comunque giocando da quando Bill Callahan ha sostituito Jay Gruden in panchina. Piacciono parecchio anche oggi, proprio per carattere, i giovani di coach Pederson: mutua collaborazione tra Arcega-Whiteside e Scott su un fumble generato dalla persa del secondo sul contatto Anderson-Nicholson e ricoperto dal primo, Sanders passa il 3rd e 1 rimanente, Ertz e Wentz pensano ai successivi due. Tutti questi sforzi ripagati di minima dal solo field-goal di Elliott dalle 25 e sprecati difensivamente sulla strada delle 51 yards percorse di catch and run da McLaurin, oltre 70 sommando il lancio di Haskins: Gerry rincorre, ma si arrende presto. Non così Goedert, tantomeno Ward su un 3rd e 3 e Wentz, che cede sulle 7 uno screen-pass da scatto in touchdown a Sanders. Giù in profondità anche i Redskins con Peterson, due flag a favore (Mills e Douglas) e Haskins che serve in endzone Sims dalle 12. Payne carica invece regolare Wentz: è doppio fumble (Philadelphia ricopre prima con Scott, poi con Seumalo) o incompleto di partenza? Il challenge opta per quest'ultima soluzione e allora gli Eagles, con Ertz e ancora Scott, liquidano un altro paio di 3rd down prima che Wentz esca esternamente dagli agguati della linea di Washington e inviti lunghissimo, nell'angolo più lontano della endzone, Sanders. Con ancora Gruden a psicanalizzarli i Redskins, preso un touchdown così, mollerebbero seduta stante. Ma, come detto, in quei cervelli è da un pò che qualcosa è cambiato in meglio: Ferguson e Peterson perciò accarezzano la metacampo-Eagles, Haskins vi scava un solco da 23 yards fin sulle 14 da dove Peterson si può scegliere la porta meno solida da abbattere per il +4. Anderson toglie il respiro a Wentz (sack-fumble) e il respiratore a tutta Philadelphia: glielo riattivano Vaitai evitando un turnover pericolosissimo e Sanders con una run impressionante da 56 yards su un 3rd e 11 che, dalle 19, Scott, Wentz e la presa esterna di Ertz portano a dama. Sono, però, i giusti tempi di connessione attacco-difesa che Phila non trova: il ritorno da 41 yards di Sims lo deve andare a fermare addirittura Elliott, un holding di Moses perlomeno non avanza troppo Washington, Anderson di là sacka con fumble Wentz (riprende Allen) e a punti i Redskins ci vanno due volte (24-24) con Hopkins al piede. Sanders e Scott sempre preziosissimi sul breve, Goedert fenomenale a una mano sulle 25 di Washington (la giocata che potrebbe mandare Phila in postseason), poi Ward incassa tre ricezioni, l'ultima in touchdown su uno spiovente di Wentz e con Norman che gli precipita sulla schiena. Ingiusto il +10 finale, ma l'ultima marcatura gli Eagles la segnano con il cronometro a zero per il ritorno di Bradham dalle 47 al quale Haskins mette involontariamente a disposizione la palla dell'ultimo assalto pellerossa.


Fabrizio Mancini

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