Si erano giurati di restare alla larga da quelle zone impervie in cui succede durante una partita di rimanere invischiati e che, domenica scorsa, contro i Texans, li avevano precipitati in un abisso da cui, 99 volte su 100, nessuno sarebbe riuscito a risalire. Ricapitano dalle stesse parti anche contro Tennessee i Chiefs, munendosi preventivamente però di bussola e mappa geografica per non perdere di vista i Titans, che cominciano la partita esattamente come Houston. Sfoderando cioè una media-punti esorbitante in corrispondenza ai minuti giocati, 10 in 9: una possibilità preventivata da Kansas City, che infatti innalza solidi argini difensivi davanti a Brown e Davis (3-0 Joseph al field-goal) e quasi intercetta Tannehill con Breeland (il replay smentisce gli arbitri e l'erroneamente assegnato turnover). Gravi, invece, le concessioni di almeno tre flag per falli di posizione (un'infrazione di zona neutra di Chris Jones e un'invasione di Xavier Williams) da cui nascono un 4th e 2 Tannehill-Humpries e la corsa vincente di Henry sul valido blocco di Pruitt. Mahomes cade di sack contro Correa, ma emerge da un 3rd e 10/4th e 2 con Kelce e scatena la reverse-run di aggiramento di Tyreek Hill dalle 14 al touchdown del 7-10. Gli intendimenti di Vrabel non mutano di una virgola: se i Chiefs si sono organizzati soprattutto su Henry, noi diamo palla altrove (Davis e Pruitt) e il nostro runningback, meglio se dopo un'altra infrazione di zona neutra di Clark e una pass-interference di Breeland, ce lo giochiamo quando serve (su un 3rd e 1 altezza 5), fingiamo di ricontattarlo per andare in endzone dall'ultima yarda di campo ma, in suo luogo, mandiamo dentro di lancio - Tannehill dalle 6 - il più insospettabile degli attaccanti (Dennis Kelly, 17-7 Tennessee). I precedenti di Hardman invece si conoscono alla perfezione, specie i più recenti: contro i Texans il ritorno (da 58 yards) della resurrezione dei Chiefs, qui il rookie da Georgia si ferma a 35 perchè il resto ce lo mette Mahomes, che va da Robinson, da Watkins e, con un superbo solco aereo dalle 29 in touchdown, dall'irresistibile Tyreek Hill (14-17), incarica Kelce e Watkins per il disbrigo di due terzi down e sguscia da solo dalle 41 fino al capolinea tra i placcaggi (mancati) di Roberson, Brock e DaQuan Jones. Reid scruta in campo avverso e ordina ai suoi di moltiplicare le corse per colpire a morte la sofferente Tennessee del momento con la sua stessa arma prediletta, oggi letale solo a tratti: Hill è un grillo, Mahomes e Thompson bussano alle 20 avversarie, Damien Williams si infila trasversalmente in endzone passando - come Henry con Pruitt ai tempi lontani del 10-0 Titans - sul blocco di Kelce. Un secondo tempo d'inferno per Tennessee che, per un quarto e mezzo, vede a malapena le proprie 40, avverte pesante il sack di Kpassangon a Tannehill e fa poco al di là di rimirarlo distratto (con Ryan) sul lunghissimo di Mahomes (3rd e 6) afferrato e recapitato in touchdown da Watkins. Kansas City può ora anche fidarsi di un +18 (35-17) a 6 minuti dal termine e di una punt formation che i Titans sono pronti a ribaltare al passaggio con Kern e Hooker, rimettendo in fiducia Tannehill, ok su Jonnu Smith, Davis e, dalle 29, Firkser per il 24-35. Una flag per pass-interference (Brock su Hardman, 3rd e 9) sbriciola, però, le rinnovate idee di rimonta di Vrabel, il sack di Clark a Tannehill sull'ultimo 4th e 6 accende i motori dello shuttle che porta Kansas City dal baratro al Superbowl. Chiefs 35 Titans 24.
Fabrizio Mancini
Le lunghe notti della NFL
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