Broncos da spettacolo puro per mezza partita, Vikings pazienti e fiduciosi per tutta. Perché mica potrà piovere per sempre, diceva qualcuno. Anche il temporale più violento, più dannoso, prima o poi finisce. Così questa tremenda tempesta perfetta arrivata imprevista a Minneapolis dal Colorado: Brandon Allen, Sutton e Fant scatenano tuoni e fulmini terrificanti, la difesa di Denver stende tappeto rosso sotto i piedi di Cook per sole 26 yards (con l’aggiunta di un touchdown da 6 punti che farà tanta differenza però) e McManus compendia con field-goal ed extrapoint (quasi) sistematici. Il 3-0 di partenza è suo, Ham non varca un 3rd e 1 e Sutton – dilettandosi anche da quarterback – avvia la sua opera di devastazione prendendo un missile da 48 yards e un fallo da Rhodes. Allen si appoggia su Fumagalli per il 10-0 e, dopo un 4th e 2 che Sutton (chi credevate?) mette in bacheca di reverse, assiste Janovich per la corsa breve del 17-0. E’ sui fumble Shelby Harris-Johnson a Cousins o Parks-Jewell su ritorno di Abdullah che Denver dovrebbe colpire Minnesota con un pugno più forte di un semplice field-goal di McManus: Sendejo, invece, intercettando Allen, trova e attiva finalmente l’interruttore giusto illuminando a inizio terzo periodo la strada di un 4th e 1 chiuso da Cousins assieme a due ottimi lanci a Diggs e Irv Smith per 54 yards e il touchdown del 7-20. Una banale (e potenzialmente molto pericolosa) infrazione di zona neutra di Wilson rallenta il fluire dell’adrenalina nel corpo dei Vikings e riapre un drive che, da un 4th down sulle proprie 30, i Broncos conducono fino al field-goal di McManus dalle 41. Gialloviola comunque bravissimi a non abbandonarsi a pensieri nocivi concentrandosi su un 3rd e 5 Cousins-Diggs e, con Cook, su una run di aggiramento ad una linea senza sostegno alcuno sull’esterno (13-23). Denver, però, non si fa fregare due volte: copycat in fase di conversione, ma ora ad attendere Cook all’uscita e a saltargli addosso c’è Wolfe, ben più puntuale di chi dovrebbe invece marcare il profondissimo da oltre mezzo campo che Diggs riceve sulle 16 con porta spalancata davanti per il 20-23 o coprire la corsia sinistra dell’attacco di Minnesota quando Cousins, mosso Cook come specchietto per le allodole, ci smarca Rudolph per la catch and run del sorpasso a 6 minuti dalla conclusione. Vikings a +4: quanto ha cambiato le cose per Denver il field-goal messo fuori da McManus dalle 43 in mezzo alle ultime due segnature avversarie e cosa chiedere ai Broncos più del superamento di un 3rd e 13 (Freeman) e di ben tre 4th down (Fant, Patrick e Allen)? Solo un touchdown, magari: ma Minnesota, asserragliata nelle proprie 4 yards, ‘para’ tutto con Waynes e Kearse e vince 27-23.
Fabrizio Mancini
Le lunghe notti della NFL
Fabrizio Mancini
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