In proporzione, tra Bears e Giants, quasi più intercetti, veri o presunti, che altro. Qualsiasi altro possa finire nelle cronache di una partita di football, ma che si fatica a pensare riesca a riempire fino a farle esplodere le pagine di resoconto di questa, tra chi (Chicago) non segna mai e chi (New York), che lì davanti individualmente non sarebbe neanche così sprovveduta, non lo fa quando e per quanto potrebbe. Discorso tranquillamente applicabile alla stessa questione-intercetti: per uno indovinato (da Ogletree), i Giants nel solo secondo quarto non ne trattengono - come, dall'altra parte, McManis, del resto - altri due, proprio come i Bears non frenano la reverse-run di Sterling Shepard, fanno ricevere Simonson sulle loro 8 e non si aspettano una simulazione di gioco di corsa Jones-Barkley il cui destinatario, di pass esterno, è invece Kaden Smith (7-0). Golden poi sacka Trubisky, un brutto snap toglie i riferimenti giusti a Rosas che manda a lato il field-goal del 10-0 dalle 42, ma evidentemente non è giornata indipendentemente da chi gli smisti indietro l'ovale perchè il kicker dei Giants (dopo un altro tentato intercetto di Jenkins a Trubisky) di calcio ne spara out anche un altro (dalle 43). 1 su 1, invece, per Pineiro, anche se da Trubisky, dalle ultime 7 che Chicago va a recintare con Cohen e Miller, ci si aspetterebbe quel qualcosa di meglio che Nagy otterrà tutto insieme nel terzo quarto: 104 yards totali in tre down con Robinson per il 10-7 Bears, l'azzeccato incipit di un drive che ne contempla altre 35 passate a Miller ma che Chicago finalizza solo al calcio (13-7, Pinieiro dalle 24), il sack-fumble Mack-Nick Williams a Jones sulle 7 newyorkesi e la run breve in touchdown di Trubisky. Che imbroccherebbe anche la conversione (su Gabriel): una flag pro-Giants riporta dentro Pineiro, il cui extrapoint - arretrato da un'altra infrazione - termina out. Perchè Trubisky, dopo neanche 10 secondi di ultimo quarto, poi, lanci un profondissimo intercettato facile da Love con 30 yards di ritorno bisognerebbe chiederglielo: Jones completa solo in parte un 4th down su Sterling Shepard, ma ne sa chiudere del tutto un altro (in endzone dalle 29, 14-19 Chicago) con Tate, che si fa beffe inutili - perchè il match finisce così - di ben tre Bears disseminati nei dintorni.
Fabrizio Mancini
Le lunghe notti della NFL
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