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Fabrizio Mancini

Allen vuole vincere da solo, la AFC East è di New England

Ingordo Josh Allen, che fino all’ultimo Two Minutes Warning di questo match, anche per merito della sua formidabile prima linea di protezione, gioca un match praticamente perfetto. In quel mentre, però, il pensiero pare andargli a chi ha di fronte e, immaginando cosa si leggerebbe sul suo conto sui titoli dei giornali dell’indomani se Buffalo, in quel momento sotto di un possesso ma dentro le 10 avversarie, pareggiasse la partita o, addirittura se la aggiudicasse con una conversione, si mette in testa di voler battere il suo modello Brady e tutta New England da solo. Vinceranno i Patriots, con i media che perciò riferiranno invece di una squadra, quella di Belichik, che si impone in Division con un turno di anticipo e della bella ma sfortunata prestazione di quell’altra, partendo dal fumble Burkhead-Poyer ricoperto da Hyde, un turnover che Singletary, Allen e Brown ribalteranno solo nel field-goal di Hauschka dalle 35. Buffalo fa fatica su Bolden, che ritorna 20 yards, Edelman e Michel, Brady raggiunge Peyton Manning a quota 539 touchdown lanciati in carriera con uno spiovente dalle 16 per LaCosse. Bills sopravanzati (7-3) e ancora a tribolare su Watson e White, tra una reverse-run di Harry e la misurazione di un 4th e 1 che manda torto allo stop di Milano e Alexander sulla corsa di Michel. Complicato da una flag contro Bolden il down-Patriots subito successivo: Folk deve calciare il 10-3, ma quando è Buffalo a doversi cimentare con un 4th e 1, Howard placca in tempo utile Brown. Anche la ricezione di Knox su un lungo dalle 43 di Allen lascia una yarda per strada, l’ultima prima di una finora inaccessibile endzone-Patriots, quella che all’improvviso riporterebbe la partita in parità: Belichik non si dà pace quando McDermott lo provoca delegando Allen allo smarcamento esterno sull’ignorato in quanto tackle Dion Dawkins, ma nel terzo quarto New England avrà di peggio da rimettere in corpo, dall’annullamento di un touchdown da catch and run di Watson per un blocco di Edelman che per gli arbitri diventa una fantasiosa pass-interference (Folk nei pali dalle 51) ad un 3rd e 1 ampiamente varcato da Singletary, dalle 42 yards di lungo di Allen fermate da Brown e portate fino in fondo alla faccia (e alle spalle) di Devin McCourty a un’altra pass-interference (rilevata a Watson) che lascia ancora senza punti New England e rimette in moto con un ritorno da 17 yards di Roberts il motore di Buffalo. Restano a secco anche i Bills, però: la congiuntura favorevole che cercavano i Patriots, pronti a scattare con Michel e Meyers nella metacampo ospite, rastrellata da Burkhead e attraversata dal field-goal dalle 20 di Folk. A -1, al Gillette Stadium con New England in rimonta, un sack di Simon ad Allen, psicologicamente, vale quanto un touchdown: ed è proprio in proporzioni simili che lo accusano i Bills, impotenti su Michel, Burkhead ( run dalle 11 per un 22-17 immune anche a un doppio blocco) e Brady, che dalle 7 converte da 2 per Edelman. Così colpiscono i campioni, ma Buffalo raccoglie idee e morale e agguanta le 28 di New England con Beasley, Singletary e Allen al prezzo di un 4th e 1. L’imminente Two-Minutes-Warning è, però, pausa pesantemente deleteria: Allen è infervorato ma indugiante sul sack in arretramento di Hightower e Butler, il suo 4th e 15 della disperazione glielo respinge Jackson.

Fabrizio Mancini Le lunghe notti della NFL


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