Anche a 43 anni la classe di Brady non la limiti certo solo con l’orgoglio, il misero spadino col quale oggi i Broncos si presentano al duello con le sciabole ‘pirata’ dei filibustieri di coach Bruce Arians. Tampa Bay senza fatica per la prima volta in stagione, fin dal recupero da punt di O’Connor sul calcio mai decollato di Martin, la presa di Godwin con allungamento delle braccia oltre la endline per beffare Bassey e Ojemudia e il 4th e 1 oltrepassato da Fournette per il field-goal di Succop perchè Harris devia sulle 24 un 3rd down diretto a McCoy. Driskel gongola con Jeudy e Fant per le 40-Bucs, ma Winfield lo allunga sull'erba a 6 yards dallo scrimmage e McManus deve inventarsi un field-goal da 56 yards per ossigenare Denver, presto però riportata in affanno dalle corse di Fournette e Ronald Jones e da un magistrale pass corto di Brady in parallelo alla endline che Mike Evans cattura con la scaltrezza predatoria di un gatto randagio di vecchissima data. Respirazione già compromessa anche per Driskel, ancora giù da Barrett, mentre Brady rispolvera Gronkowski per le 14 Broncos e arcua un gran pass a spiovere in touchdown ancora per Mike Evans. L’extrapoint di Succop non centra i pali, un minimo barlume di positività che però Denver, per il sack di Whitehead, calpesta maldestra mangiandosi contemporaneamente pure una consistente penalità ospite (Carlton Davis): Driskel e Patrick riemergono, però, da un 3rd e 20 in un colpo solo, Hamler e Jeudy aprono la porta delle 15 e ancora Patrick, apparso nelle 5, con giravolta preparatoria trasborda in endzone (23-10 Buccaneers). Tampa Bay riassesta subito il parzialino sackando con safety Driskel (Barrett), intercettandolo con David (palla prima toccata e fatta impennare da Nelson), espugnando le 25-Broncos con Brady-Godwin e colpendo al piede con Succop. Fangio prova Rypien, ma i Bucs non fanno favoritismi: intercetto – di Edwards – anche per lui. 28-10 Buccaneers.
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