Una offseason di scomposizione e ricomposizione del suo attacco Kansas City, a fronte dell’indubbio scalpore dell’addio a Tyreek Hill, ma con la certezza di rimpiazzi all’altezza (Valdes-Scantling, Smith-Schuster, Ronald Jones: i Bears, agendo anche su altri reparti, si modificano ancor di più, rilanciando Fields per l’anno della maturazione, ma Chris Jones lo sacka presto, Mahomes sale per le 5 con Kelce/Pacheco e Humphrey blocca per il tuffo a testa bassa di Blake Bell in endzone (7-0 KC). C’è Thornhill qui a contestare gli intenti offensivi di Fields, mentre Brisker anticipa Gray senza riuscire ad intercettargli l’assistenza di Buechele, assolutamente di altra qualità su Fountain da 3rd e 6 e splendido in endzone dalle 22: il volo di Justin Watson prima di Hicks (14-0) valorizza definitivamente il tutto. Una soluzione simile, ma con i Chiefs ancora nella propria metacampo, è meglio prevista da Sanborn con il furto dell’ovale su Franks, un turnover che dà la corda a Siemian, di 3rd e 5 da Coulter e stretto per la endzone (Ebner, stoppato quindi in gioco di conversione: 6-14). Dominique Robinson sacka allora Buechele e Siemian disastra KC anche dalla lunga alternando le angolazioni di un 4th e 2 da 25 yards (Pettis), poi alzando dalle 13 su Newsome il 3rd e 4 del -1 Chicago: Pennel lo rivuole subito dentro e, tempo 50 secondi, incidenta con fumble - ricopre l’ancora attentissimo Sanborn - la run di Derrick Gore, cui Evans, grazie anche al blocco di Kamara, dà una ottima dimostrazione di reverse per il field-goal di Santos (16-14 Bears) e un sack cadauno di Coley/Greer ai subentrati Crum e Peterman. Dandridge quasi intercetta un 3rd e 17, ma KC continua a non sussultare: Bears, invece, sempre più vitali proprio con Peterman, giù con la palla per il quasi raddoppio di un 3rd e 10 e profondo per le 30 da Finke. Dalle 47 Santos centra i pali dell’ultimo field-goal: 19-14 Chicago.
Fabrizio Mancini
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